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a Teatro da tognazzi

Nella Giornata della Memoria al teatro Tognazzi per assistere a Morso di luna nuova

Il giorno 27 gennaio,  Giorno della Memoria,  alcune classi della scuola De Rossi si sono recate al teatro Tognazzi e hanno assistito ad uno spettacolo intitolato “ Morso di luna nuova ”. Il testo è stato scritto nel 2005 da Erri De Luca. Gli attori fanno parte della Compagnia stabile del Teatro Tognazzi . Lo spettacolo parla della Seconda Guerra Mondiale  in una Napoli dove , dentro ad un rifugio , si conoscono  nove persone che scappano e si rifugiano lì ogni volta che suona  la sirena d’allarme dei bombardamenti.  Appena suona l’allarme loro corrono al rifugio e vivono una vita “normale”  fino a conoscersi sempre meglio  e diventare amici. I personaggi sono una ragazza con madre e padre, il maresciallo, due amici, il pescivendolo, il falegname e un’altra signora.  La storia ha un epilogo ancora più triste, infatti finisce con la morte di uno dei ragazzi, quello più indifeso, più puro, che è sempre accompagnato da un canarino, giovane del quale la ragazza si era innamorata. Il testo originale di Erri De Luca viene molto rispettato dalla compagnia. Durante lo spettacolo sono stati proiettati alcuni filmati tratti dal film “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loi. Vivere con gli attori per un’ora la guerra in tutta la sua crudeltà, consente di coglierne aspetti che i libri non possono fornire. Lo spettacolo è stato davvero emozionante!

Cosci Susanna, Marson Erika (III G)

L'open day alla de Rossi

Teatro San Carlo

Il giorno 1 febbraio 2017 la nostra classe, insieme alle altre terze della scuola “De Rossi”, si è recata al Teatro San Carlo di Napoli. Abbiamo assistito allo spettacolo, il “Rigoletto”. Rigoletto è un’opera di Giuseppe Verdi, divisa in tre atti, che insieme alle altre due opere, “Trovatore” e alla “Traviata”, formano la cosiddetta “Trilogia Popolare”.  Il Teatro San Carlo è un teatro lirico e uno dei più famosi e prestigiosi al mondo. È il più antico d’Europa ancora attivo, nonché uno dei più capienti.

Ciarla Gaja, Liscio Chiara Andrea (III G)

Il Rigoletto

Il duca di Mantova corteggia la figlia del conte di Monterone, ma allo stesso tempo è affascinato da una fanciulla di nome Gilda che vede tutte le domeniche quando si reca in chiesa, e figlia di Rigoletto, buffone della corte. Il Conte di Monterone, vecchio nemico del Duca, lo accusa pubblicamente di avergli sedotto la figlia: Rigoletto lo irride e Monterone maledice lui e il Duca. Rigoletto, raccomanda alla sua domestica di vegliare su Gilda, ma non appena si allontana, consente al Duca, travestito, di entrare in casa e di presentarsi a Gilda come uno studente povero. Nel frattempo si aggirano nei dintorni i cortigiani, con l'intenzione di attuare il rapimento di quella che è creduta l'amante del buffone. Essi coinvolgono lo stesso Rigoletto, al quale fanno credere con un inganno che stiano tramando il rapimento di un’altra persona. Sollevato dai propri timori, Rigoletto accetta di unirsi all'impresa. Con la scusa di fargli indossare come tutti una maschera, la vista e l'udito gli vengono impediti con una benda, mentre i cortigiani rapiscono Gilda. Solo quando tutti sono partiti, egli capisce la verità e ripensa alla maledizione ricevuta.  Rientrato a palazzo, il Duca, che era tornato a cercare Gilda poco dopo il loro incontro, si dispera per il rapimento della giovane, avvenuto nel breve tempo della sua assenza. Quando però i cortigiani lo informano di aver rapito l'amante di Rigoletto, e appreso che questa si trova nel Palazzo, capisce che la sorte lo ha in realtà favorito. Entra Rigoletto che, fingendo indifferenza, cerca la figlia, e viene deriso dai cortigiani. Quando capisce che Gilda si trova nella camera del Duca, sfoga la sua ira imprecando contro i nobili, che apprendono con sorpresa che la giovane rapita è in realtà sua figlia. Esce Gilda, che rivela al padre di essere stata disonorata e, dopo che sono rimasti soli, gli racconta come ha conosciuto il giovane di cui ignorava la vera identità. Rigoletto cerca di confortarla e decide di vendicarsi: dà così ordine alla figlia di tornare a casa e partire immediatamente per Verona, travestita da uomo per la sua incolumità; dopo aver preso accordi con il sicario Sparafucile, si allontana anch'egli dalla locanda. Mentre si avvicina un temporale, Gilda, già in abiti maschili, in preda ancora a un'attrazione irrefrenabile per  il duca, torna presso la locanda e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge: Maddalena, invaghitasi anch'essa del Duca, supplica il fratello Sparafucile affinché lo risparmi e uccida al suo posto Rigoletto non appena giungerà con il denaro. Sparafucile, vantando una sorta di "rigore" professionale, non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: aspetterà fino a mezzanotte e, se arriverà, ucciderà il primo uomo che entrerà nell'osteria. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il Duca: fingendosi un mendicante, bussa alla porta della locanda e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario. Quando Rigoletto aprirà il sacco che le ha consegnato Sparafucile troverà il corpo dell’ agonizzante figlia e mentre il Duca si allontana cantando la melodia “ la Donna è mobile”, Gilda muore dopo aver chiesto a suo padre il perdono per se e per il suo seduttore.

Fulmini di Zeus

Il giorno 24 febbraio le classi terze hanno assistito alla visione di uno spettacolo teatrale a Tor Vergata chiamato, “ Fulmini di Zeus “.

Due ore di spettacolo durante le quali  tra scene, costumi, musiche e una carrellata di immagini viene rappresento un meraviglioso viaggio tra arte e scienza. Con  bellissime storie e spettacolari esperimenti scientifici due attori della Compagnia teatrale, ILLOCO, e due fisici della Facoltà di Scienze dell’Università di Roma Tor Vergata, si confrontano per raccontarci alcuni dei più bei miti naturalistici dell’antica Grecia (la Teogonia, Demetra e Persefone, Icaro e il dedalo, Prometeo e i fulmini di Zeus) dandone poi la spiegazione scientifica. Mentre gli attori narrano il mito, i due fisici infatti lo interpretano secondo le moderne teorie e lo spiegano con  dimostrazioni scientifiche di grande effetto, spesso con la partecipazione degli alunni: la teoria del Big Bang, le Stagioni astronomiche, il Suono, la Temperatura e la Pressione, la Combustione e l’Elettricità. L’esperienza ci è piaciuta molto e ci ha permesso di riflettere sul fatto che ciò che oggi potrebbero chiamarsi superstizioni, oroscopi e credenze popolari, devono essere interpretate sempre riflettendo e cercando di spiegarle in modo scientifico.

 Erika Marson, Gabriele Bagaglini, Andrea Liscio (IIIG)

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